venerdì 12 dicembre 2014

COMUNICATO UFFICIALE

Due domeniche fa abbiamo avuto la prova che c’è ancora un barlume di speranza per la nostra piazza. Una bella soddisfazione per chi, come noi, si ostina a non mollare la baracca. Ottima la coesione che si è creata al Voltini, sotto tutti i fronti: squadra, tifosi, ultras.
La strada per un miglioramento è spianata, spetta a noi saper cogliere quest’occasione e dare una continuità, in modo tale che una giornata come quella di Pergo - Sondrio non rimanga un episodio isolato.
Da qualche anno a questa parte ci siamo resi conto che il clima che si respira al Voltini non è più lo stesso, colorato e caloroso, degli anni passati e una curva come la nostra, la Curva Nichetti, che con i suoi alti e bassi, la sua marginalità e la sua costanza, è sul pezzo dal ’74, non può permettersi di vivere passivamente la situazione di stallo in cui si trova.
Il manipolo composto da poche unità che occupa lo spicchio centrale della Sud è stato e rimane il cuore pulsante del tifo, ma purtroppo col passare degli anni, a causa di repressioni, scazzi, limitazioni, seghe mentali e chi più ne ha più ne metta, non è più stato un elemento aggregativo, bensì autoreferenziale, andando via via degenerando (anche a causa e per colpe nostre) in un contesto esclusivo ed escludente, invece che coinvolgente e spontaneo.
La nostra SCELTA DI SPOSTARCI NEL SETTORE “DISTINTI” non è da considerasi né un passo indietro né tantomeno un fallimento, ma un’occasione di riscatto che ci si è presentata e che non possiamo permetterci di non cogliere, per tentare di restituire al nostro vecchio Pergo il calore del suo pubblico, che da diversi anni, per una serie di fattori esterni e non, è venuto meno ma che due domeniche fa, senza cadere nelle autocelebrazioni e nei sentimentalismi, è tornato inaspettato ed entusiasmante, con cori che hanno coinvolto TUTTO il settore e con boati da pelle d’oca che da tanto, troppo tempo mancavano. Abbiamo quindi avuto la prova che questo nuovo progetto può avere un seguito propositivo e duraturo.
Confidiamo infine nell’attaccamento alla maglia, nella passione e nel buon senso dei vecchi e giovani cannibali che, nonostante l’inerte e dispersivo contesto stadio, continuano a presenziare sui suoi gradoni, per ricreare quella vecchia atmosfera, di cui spesso con tono nostalgico si parla e ritrasmettere alla Unione Sportiva Pergolettese 1932 quella grinta e quel prestigio, umile e dignitoso, che devono caratterizzare una squadra pluriottantennale che ha fatto di coraggio e battaglia le proprie dimensioni.

I RAGAZZI DELLA CURVA SUD

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